Patrizia Laquidara e l’intertestualità

laquidara

foto di Alberto Bernasconi

C’è un piccolo gioco che mi piace fare, con gli studenti che ogni anno si avvicendano a frequentare il mio Laboratorio di Comunicazione musicale all’Università dell’Insubria (Corso di laurea in Scienze della Comunicazione). Dopo un paio di lezioni introduttive, nelle quali tocco gli argomenti più vari – a partire da una riflessione generale sulla capacità della musica di comunicare in sé, fino alle sue funzioni volte a fini specifici  – passo a esporre alcuni case studies, ovvero esempi emblematici che aiutino a verificare questioni presentate in modo teorico, e servano da stimolo per ulteriori approfondimenti.

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Mal di Giappone

Ormai è più di una settimana che sono tornato dal Giappone. Pensieri, immagini, suoni, sensazioni uniche mi si affollano ancora dentro. Vi dico subito che ero partito prevenuto e sono tornato entusiasta: tutti i cliches e gli stereotipi sul Giappone e i giapponesi sono crollati miseramente fin dai primissimi giorni della mia permanenza. Lontano dalla frenesia della megalopoli Tokio, il Giappone mi ha rivelato il suo lato più intimo, e la sua gente mi ha conquistato con un garbo, un’ospitalità e un amore per la bellezza che non credevo possibile. Quello che segue è un diario dei giorni che ho trascorso tra Osaka, Tottori, Iwami, Chizu e Kyoto, corredato da immagini scattate da me e dai miei colleghi di viaggio. Se non servirà ad altri per appassionarsi di luoghi e persone sconosciuti, sarà utile di certo a me per conservare la memoria di quanto ho vissuto in quei giorni. Buona lettura!
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Triplo di Beethoven a Trento

A volte il far musica insieme assume un significato particolare, per il valore dei colleghi coinvolti, o per il repertorio, o per il luogo dove ci si reca a suonare. Eseguire il Triplo Concerto di Beethoven a Trento, in occasione delle Feste Vigiliane 2007, con l’Ensemble Zandonai diretto da Giancarlo Guarino, avendo come partner solisti la violinista Miriam Dal Don e il violoncellista Stefano Guarino, è stata per me una di quelle occasioni speciali. Conoscevo e stimavo già i fratelli Guarino fin dai miei trascorsi come giovane supplente al Conservatorio di Parma (ho fatto in tempo a conoscere il mitico maestro Guarino, allora ivi direttore, nonché papà dei tre fratelli Guarino, appunto); anche con Miriam eravamo amici di vecchia data. Ma trovarsi a suonare insieme, in quel contesto, è stato fantastico. Conservo di quel concerto una bellissima impressione. Calorosissima è stata l’accoglienza del pubblico e magnifica l’acustica della Sala Filarmonica!

Eccovi una galleria di immagini che ho scattato durante il mio girovagare a Trento tra le prove e il concerto.

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Mozart il blogger

amadeusbylugert_verlag2Per celebrare il 250mo anniversario della nascita di Mozart mi è sembrato simpatico adattare questo articolo apparso su un blog inglese. Contiene alcune riflessioni non banali, e l’argomento mi è congeniale per gusto e per interessi. Spero vi piaccia.

Le lettere di Mozart sono, nelle parole di Alfred Einstein, “le più vive, genuine e sincere mai scritte da un musicista”. E’ straordinario pensare come siano fatte proprio delle parole che gli passavano per la testa mentre magari era intento a comporre uno dei suoi capolavori. Leggerle è come origliare alla porta di un genio.

L’altra cosa che colpisce è il loro volume e il dettaglio. Mozart fu scrittore ossessivo, capace di far recapitare frequentemente più di una lettera al giorno ai suoi corrispondenti abituali. E non si tratta di veloci frasi da cartolina, ma spesso di pagine ricche di frasi lunghe e complicate, piene di abbaglianti giochi di parole, per descrivere concetti elaborati e situazioni complesse, o per rispondere in dettaglio a questioni poste in campo dalla corrispondenza ricevuta.
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Chiara Zocchi – Tre Voli

tre-voli Mi piace concludere l’anno con alcune riflessioni su un libro particolare che è davvero riduttivo definire romanzo. Potrei dire che si tratta del monologo interiore di una giovane donna. In prima persona e al presente storico narra di un percorso intimo che, proprio perché impastato del proprio sé, non necessita di lungaggini o di inutili tautologie. E’ un dire a chi si conosce meglio di ogni altro, fatto dunque anche di vuoti, di pause, di silenzi. Non si tratta però di una scrittura minimalista, non c’è reiterazione di formule statiche, suggerisce all’immaginazione immagini vivide e concrete, si rivela inaspettatamente lucida e acuta. Quasi Chiara (è anche il nome della protagonista, anzi il nome che le deriva dal primo dei tre “voli” – esperienze cardine – passaggi di stato) volesse infilzare la propria essenza come una farfalla con uno spillone, e mettersi a contemplarla studiandone i dettagli, scrutandone ogni piega.
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Auguri!

earth2Natale, tempo di bilanci… E’ stato per me un anno intenso e generoso, anche se (come per tutti, immagino) costellato di difficoltà. E’ bello ora pensare di esserselo buttato alle spalle, e che ne stia per iniziare un altro. La speranza non costa niente, no? Dunque auguriamoci che si avverino presto tutti i nostri sogni. Carissimi auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo!

pianissimo podcast – n. 0!

podcastEra inevitabile che accadesse prima o poi… anche pianissimo inaugura il suo podcast! Vi invito ad ascoltarlo cliccando sotto, oppure, per i più esperti, abbonandosi a questo feed RSS e usando un aggregatore come iTunes o iPodderX.

In questo primo numero sperimentale potrete godervi, tra le altre cose, l’Andante del I Concerto di Rachmaninov eseguito dall’autore insieme alla Philadelphia Orchestra diretta da Ormandy, il primo tempo della Sonata a Kreutzer di Beethoven eseguita dal vivo da me in duo con Rodolfo Bonucci, e altre cose che vi invito a scoprire ascoltando.

Tutti i vostri suggerimenti, commenti, critiche, frizzi, lazzi e compagnia bella sono benvenuti e saranno tenuti nella massima considerazione!
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Ri-esecuzioni o Risurrezioni?

pianosTutti i pianisti professionisti (e con loro tanti appassionati del repertorio) hanno in mente alcune incisioni storiche dei grandi del passato: come dimenticare le esecuzioni memorabili di Rachmaninov, Cortot, Sofronitzki, Horowitz, Gould, Michelangeli e tanti altri che ci sono pervenute attraverso vecchi 78 giri, o vinili monofonici, inficiati da fruscii e disturbi di ogni tipo?Immaginate ora di poter disporre di una tecnologia che permetta di riascoltare le medesime performance, ma prive dei difetti connaturati con i mezzi di registrazione che allora erano gli unici disponibili.
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Concerto di Sakamoto a Chiasso

saka1Ieri sera sono andato a vedere (uso di proposito questo verbo, capirete dopo perché) il concerto del duo formato da Ryuichi Sakamoto (pianoforte) e Alva Noto – al secolo Carsten Nicolai (video e strumenti elettronici). Ero molto curioso e ben disposto verso un tipo di commistione che mi attrae moltissimo nelle sue potenzialità espressive. Poi Sakamoto è un personaggio della scena musicale globale da cui ci si può aspettare di tutto, e dunque capirete le ragioni della mia curiosità. Il piccolo teatro ticinese (in verità neanche troppo gremito) si è andato affollando di un pubblico di over-30, molto (troppo?) composti e forse fin troppo ben disposti verso lo spettacolo che – lo dico subito – è stato davvero poverino.
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